I BAMBINI DEL LUOGO PIO DI VICENZA
Verso la fine dell’800 molte città e provincie venete, tra cui anche quella di Vicenza, furono costrette ad attrezzarsi nel creare strutture che accogliessero i bambini abbandonati.
I cosiddetti figli di N.N. erano tantissimi. Spesso venivano abbandonati da madri che non potevano riconoscerli perché figli illegittimi, anche perché non si poteva macchiare con quest’onta l’onore della famiglia e della ragazza stessa. Oppure venivano abbandonati perché la famiglia era troppo povera per sfamare un’altra bocca o anche perché il sesso del nascituro non era quello desiderato.
I bambini venivano abbandonati spesso nella “Ruota degli Esposti” nella speranza fossero destinati ad una maggior fortuna. Esisteva a quel tempo anche un registro del “baliatico”, un elenco di balie residenti nella provincia che erano disposte ad allattare il bimbo con un minimo compenso. Spesso questi bimbi venivano considerati come figli della mala sorte: non conoscendone la provenienza di origine erano guardati con diffidenza e sospetto dalle famiglie.
Negli archivi storici locali si trovano storie di bambini che sono stati trasferiti di famiglia in famiglia per decine di volte, per poi essere riportati all’orfanotrofio, segnando in questo modo per sempre le loro esistenze.
Ecco dunque il racconto di alcune di queste vite: quella di Ettore Augusto, un bambino nato a Vicenza nel quartiere di Porta Santa Croce, la notte del 5 marzo del 1894. Il neonato venne consegnato al Luogo Pio della città, con un fazzoletto bianco ricamato con le iniziali P.B. che non furono mai decifrate. Ettore Augusto, venne adottato da una famiglia montecchiana pochi giorni dopo la sua nascita, venne subito ben accolto da tutta la comunità e visse una vita serena. Ebbe solo un unico rimpianto: quello di non aver mai conosciuto o saputo chi fosse la sua vera madre…
Organizzatore: Pro Loco Alte Montecchio
Programma evento
Con la collaborazione della Compagnia “La Filigrana” percorso guidato presso i Giardini Segreti di Villa Cordellina Lombardi.
Inizio spettacoli: primo gruppo ore 14:30 – secondo gruppo 15:30 e terzo gruppo alle ore 16:30.
Villa Cordellina Lombardi a Montecchio Maggiore, è stata realizzata nel ‘700 dall’architetto Giorgio Massari. Nel 1743 Gianbattista Tiepolo decorò il Salone della villa con un ciclo di affreschi. La villa si compone di un corpo padronale di ispirazione palladiana e di due edifici laterali, indipendenti, a pianta quadrata, adibiti rispettivamente a scuderia e a foresteria. La villa, proprietà dei Cordellina, ai primi decenni dell’Ottocento, diventa convitto per gli allievi e successivamente trasformata in uno stabilimento per l’allevamento del baco da seta. Dalla metà dell’Ottocento fino agli anni dei conflitti bellici mondiali, la villa e gli annessi subirono un forte degrado, solo negli anni Cinquanta, con la proprietà del dott. Vittorio Lombardi si restaurarono la villa e i giardini. La villa diventa sede di rappresentanza della Provincia di Vicenza dal 1970. Successivamente viene ricomposta l’originaria unità del complesso costituito dalla villa padronale, dalle adiacenti ex scuderie e foresterie e dall’ampio giardino.
Quota di partecipazione
Ingresso libero
Info e prenotazioni: info@prolocoaltemontecchio.it
In ottemperanza disposizioni di sicurezza anti-covid chiediamo cortesemente la prenotazione, il giorno dell’evento il green pass, il rispetto del distanziamento sociale e l’utilizzo di mascherina.
Tipologia di evento
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Rappresentazione teatrale
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