IL MISTERO DELLA REGINA AMALASUNTA

Amalasunta naque a Ravenna nel 494, figlia di Teodorico Re degli Ostrogoti, e sposò un nobile da cui ebbe un figlio. Egli morì ed in quanto donna non le venne riconosciuta l’autorità per cui venne indotta a sposare il cugino Teodato. Egli, per assumere il potere assoluto, la costringe ad un esilio in un isolotto del Lago Bolsena dove venne uccisa a tradimento nel 535.

La leggenda narra che Amalsunta aveva vissuto in un castello presso Rasai e sentendosi in pericolo di morte aveva deciso di lasciare la sua ricchezza, tra cui il suo stesso trono d’oro definito “El cariegon Ivi”al popolo cittadino. Col tempo però questo castello cadde in rovina e la pergamena con il testamento della fanciulla venne dimenticata.

Anni dopo, il sindaco del paese che viveva in quel castello trovò la pergamena e, sapendo il valore di essa, pensò di appropriarsi dei beni. La stessa notte Amalasunta venne in sogno alla moglie del sindaco minacciandola di scatenare gravi conseguenze se il tesoro da lei custodito nel castello venisse utilizzato malamente. Il sindaco non volle credere alle parole della moglie, ma quando prese in mano il documento si scatenarono le fiamme nella casa, così decise di murarla sotto il volto della casa.

Negli anni ’50 i proprietari decisero di ristrutturare la casa ed abbatterono il muro della facciata, trovando la pergamena di Amalasunta si rivolsero al parroco per capirne la provenienza. Iniziarono così gli scavi per la ricerca del tesoro della donna. Un giorno si sparse la voce a Rasai che è stato trovato il tesoro ma nessuno seppe chi l’ha trovato e dove fosse finito.